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  COSA VEDERE

 

Centro Storico

Molto caratteristico con vicoli e vicoletti, che si affacciano verso il mare e sul sottostante corso del torrente corvino.

Santuario Madonna della Neve

Caratteristica per la sua posizione, posta in omonima localita', sul Monte della Neve ad una altezza di 720 metri sul mare, costruita nel XVIII° secolo.Prima di tale data la Beata Vergine si venerava in un altra chiesa di cui oggi restano solo le rovine essa sorgeva nella zona boschiva denominata Santa Maria, di fronte al villaggio Tripidone e sopra la pietra del cisso. Dalla vetta del monte dove è posta la chiesa si gode uno dei piu' belli panorami,tanto da poter spaziare dal Golfo di Policastro alla sicilia e sul verde riposante dei boschi della catena Appenninica.

Chiesa Madre

Edificata nel tardo 500 venne dedicata a S.Ciriaco Abate patrono del paese.Nella Chiesa vengono conservate le reliquie di San.Ciriaco poste in un urna è collocate sotto l'altare maggiore nel settembre del 1979, e la Statua in argento, collocata sopra l'altare maggiore. Interessanti sono le colonne a capitello bizantino e le raffigurazioni dei bassorilievi che rappresentano diversi frutti tra cui l'uva e il cedro.Tra gli affreschi il piu' importante è al centro della volta e rappresenta San.Ciriaco con l'imperatore Michele e la figlia Marina,nell'atto di compiere il miracolo a Costantinopoli.

Grotta di San. Ciriaco (ingresso)

 

Dove il Santo da giovane andava a pregare,a circa 2.00 Km. dal paese, nei pressi del torrente corvino, ricca di concrezioni.

Chiesa della grotta di San Ciriaco

Si trova sopra la grotta dove, giovinetto, San Ciriaco si ritirò in preghiera (a metà strada tra Trepidone e il luogo dove sorgeva il monastero basiliano). Fu costruita tra il 1930 e il 1935, grazie al sacerdote Ciriaco Liserre e alla devozione dei fedeli. La piccola chiesetta bianca ha accanto un campanile le cui campane sono state fuse a Napoli.

Serapodolo

In origine questo luogo era chiamato Serapoto. Il nome deriva dalle parole greche skiara (asciutto) e potamos (fiume). I greci con questo termine indicavano il tratto di un letto di fiume, in secca, che arrivava fino alle pendici del monte Guida. Non fu mai abitato dai Greci che lo utilizzarono piuttosto per cuocere la calce, produrre il carbone o distillare la resina da cui ottenere la pece per le navi. Serapodolo fu abitato da poche famiglie soltanto ai primi del 1900 e poi intorno agli anni Cinquanta. La zona, anche se ancora niente è affiorato alla luce, è considerata di particolare interesse archeologico.

Piazza dei Greci

La località si trova a 967 metri di altezza proprio sulla cima di Sasso dei Greci. Qui probabilmente doveva sorgere una roccaforte al tempo della Magna Grecia. Secondo lo studioso Francesco Casella la fortificazione era l'antica Skidros o Scidro. Questa era la città che sul versante tirrenico (sul versante jonico c'era invece Artemisia, nell'attuale territorio di San Sosti), al tempo della grandezza di Sibari, garantiva la sicurezza alla via interna del commercio (Sibari - valle del Rosa, varco del Palombaro - valle del Corvino fino alla città di Laos). Le ricerche hanno individuato il luogo dove sorgeva la fortificazione. Alla luce sono stati portati resti di mura di livellamento, pezzi di mattoni, tegoloni e frammenti di piccoli contenitori di creta.

Salvato

Il luogo in cui erano costruite le primitive abitazioni di Salvato (uno dei casali che diede vita a Buonvicino) si trova in una radura a oltre 500 metri di altezza. Il villaggio si formò dall'unione di famiglie provenienti dal Capo e dalle Castelluccie, dopo l'occupazione romana. Nella località sono stati ritrovati cocci di tegole, di piatti e resti umani.

Trepidone

Dove sorgeva, un tempo, l'omonimo casale (lungo la parete sinistra dello Stretto) sono stati rinvenuti, ai piedi di tre altissime rocce (sembrano i piedi di un tripode), resti di mura in pietra e calce, frammenti di terracotta di origine greca. In precedenza, sempre in questa località, era stato ritrovato un rudimentale pugnale in ferro.

Museo

l Museo Civico del Comune di Buonvicino è intitolato “Museo del gusto e delle tradizioni popolari”, ma viene riconosciuto con l'acronimo M.A.G.B., ovvero Museo Arti Gusto Buonvicino. Il Museo è stato inaugurato il 1 febbraio 2014, con l'intento di conservare, valorizzare, tutelare e far rivivere la memoria storica di Buonvicino. Lo fa custodendo tra le sue mura tutti quei manufatti che in un arco temporale di quasi venti anni, sono stati raccolti dal Prof. Francesco Casella, cittadino di Buonvicino, nel territorio comunale e che sono stati donati dai cittadini.Questa serie di oggetti, si riferisce ad un spazio temporale che va dal X secolo fino ai nostri giorni e ricalca quelli che sono stati i passaggi importanti della vita quotidiana e del progresso del piccolo centro storico: dagli strumenti utilizzati dai maestri artigiani dell'epoca agli utensili comunemente utilizzati nell'uso domestico.

 

 

 

 


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